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Trento, 17 ottobre 2013 Vorrei condividere la mia preoccupazione rispetto al pericolo di un alto astensionismo nelle prossime elezioni provinciali. Ormai da un più di un mese mi muovo sul territorio incontrando un sacco di persone nei mercati, nelle fiere, negli incontri pubblici e in molte altre occasioni. In queste occasioni ho colto un sentimento di disaffezione, che in alcuni casi sfiora il rancore, nei confronti di tutto quello che è legato alla politica. Non dico che questo sentimento non sia motivato. Negli ultimi vent’anni la classe dirigente di questo paese - non solo quella politica - non ha dato prova di grandi capacità di governo della complessità della situazione che stiamo vivendo. La crisi economica, gli scandali che si sono succeduti, ed in generale lo scarso legame con i cittadini hanno poi dato un botta finale alla credibilità della politica. E’ facile in questo quadro decidere di non andare a votare. E’ facile pensare che la nostra scelta di voto non sia in grado porre rimedio a questa situazione. Vorrei dire con chiarezza che non è così. Ogni voto conta! Ogni voto è un passo verso il superamento di una situazione che è diventata drammatica e insostenibile. Soprattutto il prossimo 27 Ottobre, dove la legge elettorale consente di esprimere tre preferenze per i singoli candidati. I partiti sono lo specchio della società, ci sono persone che vivono e credono nella politica come impegno sociale e hanno a cuore il bene comune e persone che portano avanti interessi personali e di parte. Il promuovere il cambiamento è una responsabilità individuale che si esercita anche andando a votare in modo consapevole. Sta anche ad ogni cittadino informarsi, incontrare e confrontarsi con i candidati, farsi un opinione per esprimere in modo proprio un voto per chi per i prossimi cinque anni siederà in Consiglio Provinciale e deciderà del nostro futuro. A tutti i cittadini vorrei dire di rivendicare il proprio diritto di scegliere chi li deva rappresentare. Di non seguire le sirene di chi dice che “tanto non cambia nulla”. Di partecipate agli incontri, ai dibattiti, di fermarsi a parlare con i candidati ai mercati e nelle piazze, e sui social network. Di informarsi, poi decidere chi sostenere e di andare a votare. Michele Trainotti |
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